Brandaleone: “Per la serie A servirà ben altro. Squadra costruita male. Ecco perchè”

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” riporta l’analisi di Carlo Brandaleone in merito alla situazione attuale in casa Palermo, con la squadra rosanero non ancora pronta, secondo il giornalista palermitano, ad affrontare il campionato di Serie B. Ecco quanto si legge:

“Chi ha detto che tutti i mali vengono per nuocere? Non è così, anzi talvolta il disagio comporta scelte obbligate quanto utili. Prendiamo la partita del Palermo col Cagliari, per esempio. Se Coronado fosse stato disponibile Tedino avrebbe giocato con tre attaccanti, avrebbe rinunciato a un centrocampista, insomma avrebbe proposto una squadra più offensiva, più leggera e probabilmente non avrebbe potuto far fronte alla superiore qualità dell’avversario. Sì, perché quello che è accaduto sabato sera a Torino è un fenomeno a noi ben noto. Il fenomeno del Palermo che sa difendersi anche controsquadre più forti. Lo ha già fatto lo scorso anno, quando per buona parte del campionato perdeva in casa e pareggiava fuori. Ma a patto di giocare col modulo 3-5-1-1, ovvero con cinque difensori, tre mediani, con dieci giocatori sotto la linea della palla. Meccanismi che la squadra rosanero (a Torino praticamente quella della passata stagione) conosce a memoria e che Tedino ha preso in prestito dal passato. Rinunciando alla trazione anteriore che avevain testa se fossestato disponibile Coronado. Nessuna sorpresa dunque se contro un Cagliari ancora in rodaggio, che dopo un tempo è scoppiato atleticamente (Borriello boccheggiava), la squadra rosa abbia tenuto il campo con ardore e con orgoglio. Sfruttando il bel regalo di Faragò e dopo una prima frazione in affanno una indubbia superiorità appunto sul piano del dinamismo e della corsa. Nessuna sorpresa perché già in altre occasionie su campipiù difficili nella passata stagione il Palermo aveva fatto altrettanto, per poi scontare in casa la sua difficoltà nel proporre un calcio offensivo efficace. Un rischio che anche quest’annosi riproponee ilfatto chei rosa affronteranno avversari più scarsi non risolve del tutto il problema. Forse lo attenua. Non lo risolve perché i centrocampisti sono sempre quelli (legnosi e senza inventiva), perché Nestorovski è sempre solo e sempre meno motivato, aspirando a guadagnare di più altrove; e sarebbe sbagliato caricare di troppe responsabilità il giovane La Gumina, che comunque oggi offre più garanzie del vaporoso Trajkovski. Diciamo questo il quattordici agosto, e se qualcuno potrà pensare che siamo troppo severi dopo la prova di Torino facciamo presenteche solo oggi, col mercato aperto, ha un senso rimarcare i limiti di unasquadra chepersopravvivere non deve dare solo prova di solidità, non deve uscire dal campo a testa alta, ma deve vincere il campionato di serie B. E per farlo ha bisogno di qualcosa di diverso. Quando chiuderà il mercato, a fine mese, sarà troppo tardi. Protestare a settembre perché la squadra non è all’altezza delle aspettative sarà come abbaiare alla luna. Criticare i calciatori rosanero per le scelte di Zamparini sarà del tutto inutile. Oggi, col mercato aperto, ha un senso dire che nonostante la buona prestazione contro il Cagliari il Palermo è incompleto, che ripropone antichi limiti e può praticare un solo tipodi gioco (anche con Coronado e se dovesse restare con Lo Faso): muscolare e del tutto privo di inventiva. Perché è nato da una idea sbagliata, anzi malata, di calcio. L’idea che il profitto conta più del risultato. Oggi, col mercato aperto, a nostro parere ha un senso chiedere a Tedino di non accontentarsi dei complimenti, di impuntarsi per avere qualcosa in più in ogni reparto per provare a tornare in A. Ci risparmi un altro anno di difesa e contropiede.”.