Brandaleone: “E se al posto del piano B ci fosse il piano C…”

Ormai la posta in palio non è più la serie A, quella è andata da tempo, ma la sopravvivenza del Palermo. Le mosse del presidente uscente e di quello entrante non promettono nulla di buono. Magari tra qualche giorno sapremo di più, ma come si ricava dalle parole di alcuni tifosi, ci sono molti dubbi sulla logica di queste operazioni. A molti tifosi rosanero, inoltre, Baccaglini non fa tanta simpatia. Lui di suo non ha risorse e le società che ha indicato non sono capitalizzate e non fanno riferimento a nessun gruppo finanziario di rilievo. Non convince nemmeno il fatto che Baccaglini affermi che il vero business sia lo stadio, perché senza squadra lo stadio non può esistere, al massimo puoi farci i concerti. Zamparini poi sta per cedere una società con tantissimi debiti e che della propria rosa potrà vendere solo Nestorovski, considerato il campionato fatto finora dal Palermo. Insomma, l’attuale operazione che riguarderà il club è avvolta nel mistero. Nell’attesa, se il piano B non dovesse funzionare serve che quel che resta dell’imprenditoria siciliana tenga pronto un piano C. Questo quanto si legge nell’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” nell’articolo scritto da Carlo Brandaleone.