Il Palermo ha toccato il fondo e se n’è accorto anche il neo-presidente Paul Baccaglini, impegnato in questi giorni a far quadrare i conti in vista del closing che il 30 aprile toglierà la società dalle mani di Maurizio Zamparini. Il neopresidente ha fatto luce sulla vicenda, smentendo alcune voci che vedevano a rischio la chiusura dell’affare, ma non solo. Baccaglini ha anche rotto il silenzio bacchettando anche la squadra.

“È innegabile che la squadra che abbiamo ereditato presenta enormi lacune caratteriali – ha affermato l’ex Iena con un comunicato – Le prestazioni sono assolutamente deludenti e nonostante tutti i tentativi di scuotere la determinazione ad ottenere risultati, in campo non si sono visti i risultati chiesti. Si può perdere ma bisogna farlo a testa alta”.

Era ora che se ne accorgesse! Ci sentiamo di dire. Troppe sono state finora le parole spese in favore della squadra dal neopresidente Italo-americano, che aveva persino aumentato il premio salvezza per incentivare i calciatori. Comportamento di chi forse non aveva ben chiaro il quadro ambientale e calcistico della realtà in cui era appena entrato a far parte. Sarà stato il 6-2 tennistico rimediato contro la Lazio a far aprire gli occhi a Baccaglini? Può darsi. O forse il patron si è finalmente reso conto che ciò che accadeva in campo non rispecchiava fedelmente ciò che accadeva fuori.

Sin dal suo arrivo Baccaglini non ha fatto che promuovere il brand Palermo. Da dirette tv nazionali, a prime pagine su Vogue fino a partner-ship sotto traccia con case automobolistiche, volte a promuovere il rosanero. Se da un lato il brand Palermo veniva messo in bella mostra e pubblicizzato, dall’altro c’era chi domenica dopo domenica andava in campo distruggendo l’immagine di una società, di una squadra e di una città.

Sono state fin troppe le figuracce raccolte quest’anno da Nestorovski e compagni. Figuracce che hanno contribuito a ledere la dignità di un club agli occhi dell’Italia intera e non solo. Baccaglini adesso ha deciso di parlare e rassicurare i propri tifosi sul suo progetto di rifondazione: “Molti dei giocatori nella rosa attuale non faranno parte del futuro del Palermo che deve ai suoi tifosi e alla propria storia un impegno maggiore, migliore e più continuativo. I miei sforzi e quelli della mia squadra sono intensamente rivolti alla costruzione del progetto del futuro visto che il presente che abbiamo ereditato non è all’altezza delle nostre aspettative”.

Con queste parole si è concluso il comunicato di Paul Baccaglini. Parole di circostanza? Ricerca di credibilità in vista del closing? O semplicemente presa di coscienza verso il valore di una squadra che va in conflitto con le idee ambiziose di un presidente giovane? Ai tifosi non resta che armarsi di pazienza in attesa di un’imminente e necessaria “rifondazione”.