Altro che mini crisi, il Palermo cade a pezzi

Non c’è due senza tre. Peccato si parli di sconfitte. I rosanero hanno subito la terza batosta consecutiva, confermando un periodo più che negativo. Come fatto nelle ultime due settimane da Empoli e Foggia, anche il Perugia ha potuto far festa di fronte agli uomini di Bruno Tedino. Della squadra che fino a poco più di un mese fa era la corazzata della serie B non si vede più neanche l’ombra ed oggi i siciliani occupano il terzo posto a -6 dall’Empoli primo e -3 dal Frosinone secondo ma con una partita in meno.

È ufficiale, adesso possiamo dirlo: il Palermo è in crisi. Anche oggi i rosanero hanno mancato l’appuntamento con i tre punti, inciampando ancora una volta contro un avversario più che alla portata, senza riuscire a reagire come ci avevano abituati nel girone d’andata. Dov’è finito il Palermo schiacciasassi? Dov’è finito il Palermo che in trasferta era una macchina da guerra? Difficile trovare una risposta. Difficile capire quale pulsante sia stato spento e soprattutto perché. La squadra di Tedino sta letteralmente cadendo a pezzi. Settimana dopo settimana. Nel frattempo Empoli e Frosinone volano e le squadre alle spalle dei rosanero continuano a guadagnare terreno. La situazione è più che allarmante.

Dopo il ko interno contro il Foggia Zamparini aveva chiesto 9 punti nelle successive tre partite, incoraggiando squadra, allenatore e staff ma neanche questo è servito a far ritrovare la retta via ai rosanero, che ora più che mai brancolano nel buio alla disperata ricerca della luce. Luce che gli uomini di Tedino sembravano vedere nel secondo tempo di oggi, quando dopo una prima frazione da sbadigli, sono saliti in cattedra mettendo in atto un vero e proprio assedio alla porta difesa da Leali. Risultato? A trovare il gol è stato un ormai impaurito Perugia, che in pieno recupero ha punito i rosanero con Di Carmine. Proprio quel Di Carmine che il direttore sportivo Lupo ha cercato di portare nel capoluogo siciliano nell’ultimo giorno di mercato: beffe su beffe.

Ad invertire la rotta non è servita nemmeno la rivoluzione messa in atto da Tedino, che dall’undici iniziale aveva escluso a sorpresa i tre titolarissimi Posavec, Bellusci e Nestorovski, sostituendoli rispettivamente con Pomini, Szyminski e La Gumina. Scelte inedite, che non hanno di certo influito sull’andamento del match e neanche sulle sorti del tecnico ex Pordenone. Il patron Zamparini, seppur infuriato, ha infatti deciso di confermarlo sulla panchina rosanero e di mandare la squadra in ritiro a Coccaglio per preparare la sfida di sabato prossimo in trasferta contro la Pro Vercelli. Basterà il pugno duro dell’imprenditore friulano per far uscire il Palermo da questo tunnel di sconfitte?