A tutto Belotti: «Torino è granata! A Palermo quando non mangiavo…»

“Camicia di jeans color grigio, pantaloni neri con risvoltino alto come ormai va di moda e tanta, tanta simpatia, forse anche inedita per il Gallo Andrea Belotti, ieri sera ospite di Alessandro Cattelan nel late-show di SkyUno, “E poi c’è Cattelan”. L’ennesima dimostrazione di come il centravanti del Torino stia ormai assumendo una dimensione nazionale, invitato in trasmissioni che richiamano attori, cantanti e giocatori di grande livello di ogni sport (il giorno prima c’erano il cestista azzurro Marco Belinelli e la rivelazione dello sci azzurro del 2016, Sofia Goggia). Il numero 9 granata si è sentito subito a suo agio e si è dimostrato anche più spigliato di altri suoi colleghi che nelle scorse settimane si erano seduti sulla poltrona del presentatore tifosissimo dell’Inter. Calore meridionale Arrivato con la sua maglia granata numero 9 da regalare al conduttore, Belotti ha parlato di calcio – non molto – e di vita privata, raccontando aneddoti in particolare sulla sua esperienza di vita a Palermo dove per altro ha conosciuto la sua fidanzata Giorgia e dove tornerà il 15 giugno prossimo per convolare a nozze. «Classifica marcatori? E’ una bella stagione e c’è una sfida agguerrita con Dzeko, Higuain e Icardi: nessuno molla, sarà dura fino alla fine», una delle poche concessioni calcistiche del Gallo, ma il bomber del Toro nella chiacchiera ta senza stress di “EPCC” ha soprattutto svelato il suo lato gastronomico, rivelandosi una buona forchetta: «Mi piace mangiare, ma con la vita da calciatore devo stare in riga. Quando posso, però, mi tolgo le mie soddisfazioni – ha raccontato -. Il piccione? Mi piace molto, è una carne pregiata e difficile da cucinare». Il cibo ha occupato buona parte dell’intervista di Belotti: c’è stato anche un gioco con tre pietanze con ingredienti segreti che il Gallo è riuscito parzialmente a indovinare (riconosciuti l’anguilla in un arancino e il piccione in un plumcake; niente da fare per il fegato all’interno di un pan brioche). A Palermo il bomber ha sì conosciuto la sua futura moglie, ma anche le tradizioni a tavola dei siciliani: «Io arrivavo da Bergamo, dal freddo, avevo determinate abitudini. Giù ho trovato il caldo, cibo buonissimo e l’affetto della gente. Le persone mi fermavano per strada e mi invitavano a cena, ma io da buon bergamasco ero diffidente e non ci sono mai andato – ha sorriso -. Ricordo che quando ero a cena fuori, ma avevo fretta, dicevo: «Mangio solo una cosa veloce e vado via, ma poi i camerieri mi portavano di tutto e se non finivo i piatti, mi chiedevano se stavo male, se ero malato. Però ricordo davvero con piacere l’esperienza al Palermo, nonostante abbia avuto delle difficoltà all’inizio, i tifosi mi hanno voluto bene». Difficoltà tecniche, più che di ambientamento, anche perché davanti al giovane Gallo c’erano Vazquez e Dybala: «Giocavano sempre loro, io entravo nella ripresa. Se ho giocato in coppia con Dybala? Si qualche volta, ma segnava sempre lui». . E Dybala vuol dire ovviamente Juventus. Il Gallo ha ammesso di aver visto la gara col Barcellona («i bianconeri sono forti, si sa»), ma quando gli è stato chiesto come viva la rivalità cittadina, ecco la stoccata da derby: «Probabilmente non è così accesa come a Roma o Milano – ha spiegato Belotti -, anche perché chi vive in città, in centro, è soprattutto tifoso del Torino, mentre gli juventini sono più fuori città, sono più globali». Come a dire: Torino è granata. Ma c’è anche molto rispetto per i rivali cittadini, come conferma l’episodio ormai arcinoto del post su Instagram di Bonucci di qualche settimana fa, quando il difensore bianconero pubblicò una foto di suo figlio Lorenzo con la figurina del suo idolo Belotti: «E’ stata una bella cosa che va oltre il calcio – ha commentato Belotti che all’epoca rispose su Instagram con un ironico “Lorenzo sì che ha capito tutto” -. Ammiro molto Bonucci per aver pubblicato questa foto, perché nonostante giochi nella Juve ha avuto il coraggio di dire che suo figlio simpatizza per il Toro». Soldi e cioccolato Prima di passare a un gioco speciale, Belotti si è soffermato anche sul matrimonio di giugno con Giorgia: «A causa degli impegni me ne occupo poco. Ci pensa soprattutto la mia ragazza, lei è molto precisa e ordinata. Io – la battuta finale – servo solo quando devo pagare». Infine, quindi, la sfida con Cattelan a “Foodball”, una gara a colpi di testa per superare il cartonato di Benji Price, il portiere del famoso cartone Holly & Benji. Peccato, però, che i palloni non fossero tutti di cuoio, ma anche di cioccolato, confezionati per l’occasione dal guru Ernst Knam: così oltre ai gol, pochi, sono arrivate divertenti e golose esplosioni sulla fronte dei duellanti.”. Questo quanto si legge su “Tuttosport”.